Storie di sport

L'abbraccio all'avversario dopo aver vinto un match di badminton ai Giochi. Detta così, la fotografia della scena, può sembrare un rituale. Invece, no. Giovanni Toti, il trionfatore, a Parigi ha scritto la storia due volte. Intanto, mai prima d'ora l'Italia aveva portato a casa una vittoria in questo sport alle Olimpiadi, e poi l'avversario, in lacrime, è Soren Opti che si ferma all’improvviso, zoppica, si deve sedere. Deve ritirarsi. Aveva già perso l’Olimpiade di Tokyo per Covid.

Prima di Toti ci avevano provato tre ragazze a vincere nel badminton senza mai riuscirci. Il nostro campione, bresciano di Chiari, 24 anni, partito da zero, vissuto in una famiglia senza troppe pretese, che neanche aveva la possibilità di fargli praticare uno sport così elitario, per rendere ancor più speciale una vittoria nata comunque da un ritiro per infortunio, va a consolare il due volte campione olimpico Opti, surinamese, che piange seduto a bordo campo. Questa è la foto di una storia bellissima.

Toti lascia il tennis quando è alle scuole medie, nella sua classe era l'unico a riuscire a colpire il volano, aveva i numeri: ma di badminton non sapeva nulla. Impara, fa sacrifici, insiste e riesce. Dopo aver vinto tanto a livello Under e conquistato l'oro a squadre alle Olimpiadi Giovanili di Buenos Aires 2018, sembrava aver raggiunto il suo traguardo con la prima qualificazione di un azzurro alle Olimpiadi. É andato oltre: a Parigi ha vinto, si è emozionato e ha commosso il mondo. 

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Ultima revisione il 02-08-2024